TERAMO – E’ drammatica la situazione delle agibilità delle chiese teramane. Sono infatti 200 i luoghi di culto dichiarati inagibili nella provincia di Teramo e addirittura Isola del Gran Sasso, Campli e Montorio non hanno più chiese dove tenere messa. E la burocrazia non aiuta la Curia teramana, perchè in molti casi gli interventi necessari per la ristrutturazione sono resi ancora più lunghi e complicati da uffici pubblici lenti e passaggi burocratici farraginosi. Il vescovo di Teramo e Atri, monsignor Michele Seccia, conta adesso sull’arrivo di una stagione climaticamente più favorevole per poter cominciare le ristruturazioni e per questo fa appello alle amministrazioni pubblihe affinchè si riesca a velocizzare l’interventp riparativo sulle strutture religiose. Intabto ringrazia le famiglie e le comunità religiose dei fedeli, che soprattutto nella zone dove il terremoto ha lasciato danni al patrimonio religioso, si sono messi a disposizione per aiutare la curia e in alcuni casi a mettere a disposizione luoghi dove pregare insieme.
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